Il tetto: quante tipologie esistono?

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Componente essenziale di ogni casa è il tetto che, insieme alle mura esterne, partecipa alla coibentazione dell’edificio. Le tipologie di tetto sono tante e chiedersi quale sia la più indicata per una determinata costruzione richiede la valutazione di numerosi elementi: territorio, clima, destinazione d’uso, budget…
Tutti questi elementi concorreranno nel determinare la forma, il materiale e le prestazioni che dovrà offrire.

 

Vediamo qui di seguito le diverse tipologie di tetto.

 

Tetto a falde: la tipologia più utilizzata

Nell’immaginario di tutti il tetto è quello a falde. Basta dare una matita in mano ad u bambino e chiedergli di disegnare una casa: con molta probabilità disegnerà un tetto a falde.
Il tetto a falde si caratterizza per le facce piane inclinate che ne determinano la sua caratteristica forma. Una caratteristica fondamentale di un qualsiasi tetto a falde è l’inclinazione: questa viene stabilita in base al territorio ed al clima. I tetti a falde presenti a sud, ad esempio, sono meno inclinati rispetto a quelli presenti al nord. Nel nord dell’Europa, nelle zone dove le nevicate sono abbondanti, i tetti hanno inclinazioni ancora più accentuate e questo per far defluire al meglio le abbondanti quantità di neve e acqua.

 

La falda del tetto è composta da più strati:

  • struttura portante: può essere in cemento armato, legno o acciaio: è la parte fondamentale che, oltre a reggere il materiale di rivestimento, permette al tetto di non crollare sotto il peso della neve o durante un terremoto.
  • manto di copertura: può essere di diversi materiali anche se il più utilizzato è la classica tegola in cotto. Svolge una funzione impermeabilizzante.
  • strato di ventilazione: si tratta di un’intercapedine che ha la funzione di controllare le condizioni geotermiche della copertura mediante il passaggio dell’aria.
  • isolamento termico: ha la funzione di aumentare la coibentazione
  • barriera al vapore: impedire il passaggio del vapore e la creazione della condensa spesso dannosa per il tetto. 

Il tetto a falde può presentare diverse forme. Tra le più utilizzate vi sono il tetto a capanna e quello a padiglione.
Quando parliamo di tetto a capanna, ci riferiamo al classico tetto a due falde tamponato dalla muratura.
Il tetto a padiglione, invece, si caratterizza per la presenza di almeno 4 falde.
Questa tipologia di copertura è caratterizzata da falde spioventi che ricoprono l’intera abitazione o edificio.
La forma di un tetto a padiglione viene definita dalle linee displuvio e di compluvio che delimitano l’incontro delle diverse falde. 

 

Il tetto a falde visto da dentro

Il tetto a falde, come già detto, può avere diversa struttura portante. Spesso, quelli realizzati in cemento armato non vengono mostrati all’interno dell’appartamento. Realizzando un controsoffitto si ottiene quindi un sottotetto che può essere fruibile, ed utilizzabile come vano tecnico o come ripostiglio, o non fruibile.

 

I tetti ad avere un maggiore impatto in termini di design sono i tetti in legno le cui travi vengono lasciate a vista. Se si opta per un tetto di questo genere, sarà possibile scegliere elementi che più si addicono all’ambiente che si vuole ricreare. Le travi quadrate, ad esempio, sono più indicate ad un ambiente moderno, mentre quelle rotonde, che mantengono la forma del tronco, danno un aspetto più rustico. Sarà possibile scegliere anche tra diverse colorazioni.
Un passaggio fondamentale nella costruzione di un tetto in legno è l’applicazione dell’antitarlo, fondamentale per garantire la durata e la stabilità del tetto.

 

Il tetto piano

Il tetto piano è indicato per le zone dove non sono presenti nevicate o abbondanti piogge. Il vantaggio principale di questo tipo di tetto è che costituisce, se realizzato ad hoc, un ulteriore ambiente all’aperto di cui è possibile usufruire.
Molto importante nella realizzazione del tetto piano è la leggera inclinazione, impercettibile ad occhio, che permette il defluire dell’acqua in caso di pioggia. L’acqua verrà quindi raccolta nella grondaia, installata per tutto il perimetro, e fatta defluire attraverso le apposite tubature.
È inoltre fondamentale una buona impermeabilizzazione che può essere fatta con diversi materiali come, ad esempio, la guaina.
Se il tetto è praticabile, oltre allo strato di coibentazione presenterà anche una pavimentazione.


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